Il mio racconto parte da un posto ben preciso, una città, New Orleans, che si trova in Louisiana, nel sud degli Stati Uniti, e da un momento preciso, gli anni a cavallo tra due secoli, il 1800 ed il 1900. Lì, in quegli anni, è successo qualcosa che ha cambiato per sempre il corso della musica così come veniva intesa fino a quel momento.
New Orleans sorge su un fiume, il Mississipi, ed ha una storia differente dal resto degli Stati Uniti. Ha il porto più grande della regione, perché funge da cerniera tra i Caraibi ed il Nordamerica, e come tutte le città che hanno un grande porto, nei secoli è stata attraversata da un numero enorme di culture differenti. Fu fondata dai francesi nel 1718, e poi venduta da Napoleone agli inglesi poco meno di un secolo dopo. Il tipo di colonizzazione che i francesi avevano operato sulla città aveva favorito la nascita di un miscuglio di razze che convivevano senza grossi problemi razziali, tanto che si era creata una borghesia creola, ovvero di sangue misto. Da questo punto di vista New Orleans era molto più simile ad una città caraibica che alle città pre-industriali del nord degli Stati Uniti, in cui gli schiavi rimanevano segregati e non avevano contatti con le altre popolazioni. E fu proprio questo miscuglio di lingue presente a New Orleans – il francese, l’inglese, lo spagnolo – , di razze e di culture a fornire l’humus a qualcosa di completamente nuovo dal punto di vista musicale. […]
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